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La scuola nei piccoli Comuni

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Lettera aperta a:

– Presidente della Regione Abruzzo – Marco Marsilio

– Presidente della Provincia di Chieti e sindaco di Vasto – Francesco Menna

 -Quanti sono impegnati a difesa degli Istituti Scolastici e del diritto all’istruzione

 

Desidero parteciparvi qualche mia riflessione in merito al vostro lodevole impegno a favore delle Scuole, e specialmente di quelle ancora attive nei Paesi delle zone interne e di montagna.

Ogni intervento promosso per garantire il diritto allo studio è un passo decisivo di contrasto allo spopolamento e di riequilibrio socio-economico tra le diverse parti del territorio, dopo settant’anni di movimento unidirezionale monte-mare.

Il mio contributo, anche sugli esiti di studi e ricerche del Movimento Difesa delle Zone Interne, si riferisce ad un problema specifico, all’interno del più grande e complesso disegno di accorpamento degli Istituti scolastici nella nostra regione: il problema del funzionamento delle classi per numero di frequentanti.

Il tema riguarda il metodo, o se volete, il criterio adottato, per autorizzare il funzionamento delle classi, e cioè quello di avere un determinato numero di frequentanti, laddove in partenza si sa che il numero non può esserci e non c’è.

Questo criterio è la condanna a morte delle scuole di Paese perché se anche si abbassa il numero ma non si arresta lo spopolamento, il numero diminuirà ancora e non sarà più difendibile la proposta di abbassarlo ulteriormente.

Per i Paesi vanno trovati e adottati nuovi criteri per il funzionamento delle classi che non possono essere più quelli tradizionali spazio-tempo con livelli di età. È tempo di acquisire e adottare il criterio di aule reali-virtuali, a livelli di conoscenza della materia da studiare, indipendentemente dall’età dei frequentanti. E parlare di aule della materia, non di classi delle persone.

Vi sollecito a verificare l’importante ruolo che potrebbero svolgere le scuole dei Paesi su questo versante di nuova sperimentazione, applicando profili didattici e pedagogici e dotazioni di conoscenza su piattaforme tecnologiche oggi attive anche su servizi diversi, come la sanità, il commercio, la comunicazione ecc…

La nuova tecnologia ed i suoi strumenti possono essere determinanti per creare “comunità” non soltanto per l’istruzione anche per tanti altri settori nei quali gli uomini si ritrovano sostanzialmente soli, e non di rado smarriti, anche nei contesti metropolitani, in tempi di neutralità morale.

È di tutta evidenza il fatto che per attivare un processo sperimentale di questo tipo occorrono risorse adeguate non soltanto per la predisposizione degli ambienti, l’acquisto del materiale da utilizzare e la gestione del sistema, ma anche per la formazione specifica dei docenti destinati al nuovo compito.

In questo caso è importante utilizzare, oltre alle risorse statali e regionali, quelle del PNRR: reperire e spendere soldi per la cultura, per l’istruzione.

Un cordiale augurio di buon lavoro

13 novembre 2023