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Le zone interne e la statale 16

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Variante statale- 16

In questi giorni sembra rianimarsi il dibattito sul tema della variante della statale 16, anche perché l’ANAS sta ultimando il suo “ progetto di variante” i cui esiti non sembrano condivisibili.

Il Movimento Difesa delle Zone Interne ha più volte fatto presente che la soluzione migliore per l’arresto dello spopolamento dei paesi interni e montani è, e rimane, la realizzazione della strada a suo tempo chiamata “ transcollinare “, Ascoli Piceno – Foggia che nel nostro territorio va ad intersecare le SP Trignina e Bifernina. Sarebbe questo il momento della sua realizzazione, in presenza dei fondi PNRR.

In attesa di maggiore condivisione su tale progetto la variante alla statale 16 potrebbe costituire comunque un segnale di recupero del ruolo di Vasto rispetto al suo comprensorio a condizione che almeno il tracciato di variante venga realizzato verso l’interno interessando la fondovalle Sinello, le fondovalli Cena e Treste per incontrare la Trignina presso lo svincolo attuale verso Furci e San Buono.

All’esito di vari incontri sul tema “zone interne”  il Movimento  segnala un equivoco da chiarire subito: tutte  le opzioni  (e non solo sul problema mobilità) parlano di vantaggi per  Vasto e il territorio. Questo equivoco bisogna chiarirlo e precisare se per “territorio” ci si riferisce a quello di Vasto ( per restare in argomento ma il riferimento è alle politiche dei comuni costieri) oppure a tutto il suo comprensorio. In quest’ultimo caso se, per esempio, si  presenta  Amazon a San Salvo come una buona occasione di lavoro va bene, siamo d’accordo, ma se si presenta come soluzione vantaggiosa per i paesi interni e montani, allora siamo al dileggio dell’intelligenza comune oltre che ignoranza delle logiche di direzione dei flussi migratori.

Inoltre vogliamo chiarire anche la motivazione addotta da molti per difendere  i paesi interni: “ perché  servono alla buona gestione del territorio, a conservare ambienti, tradizioni e cultura: ecologia e ambiente sono risorse utili”. Anche qui cerchiamo di fare un piccolo salto etico e culturale: i paesi (e non c’entrano niente i “borghi!”) vanno salvaguardati perché lì ci vivono persone, esseri umani, soggetti di diritto e di condizioni paritarie, liberi di abitare dove vogliono. Se poi sono anche utili è un altro discorso ma non si può sottendere che se non fossero utili sarebbero da bruciare.

L’argomento  variante statale 16 si inserisce, dunque, in questa logica: se chi decide vuole attivare un’opera che sia utile alla città e al suo territorio interno non può avere dubbi che sia necessario uscire dall’ombra del proprio campanile e d esercitare la propria leadership motivata sull’intero comprensorio. Ci auguriamo, infine che i sindaci dei paesi interni siamo in grado di esercitare una pressione vera, attiva, non condizionata ed unitaria per ottenere il risultato utile a Vasto e a tutto il suo entroterra.